Rusties at myspace
   
         
 

Rassegna stampa 2009-2010:

 
 
“I Rusties sono autentici rockers innamorati di una musica fuori dal tempo e dalle mode (…) L’operazione va in porto nel migliore dei modi (…) Il cuore e il vigore di una passione devastante dove l’istinto prevale sulla ragione” (Suono)
 
Genere: Rock. Ha il suono di: Neil Young, David Crosby (…) Però c’è da considerare l’amore patrio, la capacità, tutta italica, di mutuare il meglio dagli altri, e la bellezza, obiettiva, di questo Move Along, tutto fatto (e scritto) in casa (4 stelle)” (Rockstar)
 
“Nati come cover band di Neil Young e spesso in giro per l’Europa, fanno il grande passo con brani autografi. Il sound è simile ma arricchito anche da ospiti di grido (Cristina Donà), buona vena compositiva e cura degli impasti vocali” (D-La Repubblica delle Donne)
 
Move Along è il disco più affascinante in stile americana mai stato prodotto da un gruppo italiano (…) La tribute band di Young cammina da sola e rimane in piedi!” (MoonlightRecords.com)
 
“Rockers italiani, ascoltate e imparate come si fa!” (Io Donna/Il Corriere della Sera)
 
“Figli più del folk americano che della canzone italiana, sono capaci di riportare l’attenzione sulla musica vera, senza artifici. Bella la voce di Marco Grompi, splendida e inattesa quella dell’ospite di lusso Cristina Donà” (L’Unità)
 
“Una raccolta di dieci canzoni, ciascuna con un suono, un'intenzione, un panorama sonoro diverso, ma che occhieggia sempre allo stile di Young. Un disco pensato, scritto, arrangiato, suonato e distribuito completamente in proprio” (La Repubblica)
 
“Verrebbe quasi da pensare di avere messo le mani sulla ristampa di un gioiellino di West Coast psichedelica fine Sessanta, primi Settanta. Invece sono i Rusties (…) e sono all’altezza del compito, capaci di reinventare un suono fluido, luminoso e organico in una sequenza di motivi ipnoticamente insinuanti (Eclipse) e ariosi ritornelli (The Show), in bell’equilibrio tra ricamo acustico e liberatoria svisata elettrica, cori celestiali e riff autenticamente rock. Ben scelti anche gli ospiti: la voce flessibile e cristallina della guest star Cristina Donà nella soave ballata alt. country che intitola il disco, la chitarra solista puntuale e ficcante di Robi Zonca su You’ll Never Know, i violini mediorientali di Jada Salem nel crescendo finale di Sinking. Molto più di una tribute band” (Rock On Line)
 
“Più noti come tribute band younghiana, i Rusties abbandonano il repertorio del songwriter e rocker canadese per offrirci un disco di brani autografi in puro americana sound (…) Move Along si rivolge ad un pubblico maturo e smaliziato che preferisce gli originali agli epigoni” (ibs.it, Luglio 2009)
 
“Belle canzoni, prima di tutto, ballate che sanno di rock con la erre maiuscola, che raccontano storie ed esprimono emozioni senza tempo, età e passaporto. E anche carisma e rispettabilità sufficienti a coinvolgere altri artisti in un progetto che ha tutta la dignità, la sincerità e la sicurezza dell’opera pienamente matura (Voto: 7/10)” (Rockerilla)
 
“Come il cervo raffigurato in copertina, pronto a saltare fuori dallo steccato rosso della sua prigione simbolica, è giunta l’ora per i Rusties di varcare il recinto che li confinava nel giro delle cover-bands, seppure di alto bordo. Un’ispirazione, quella di Neil Young, niente affatto tradita e che lambisce il territorio battuto da Move Along” (Rumore)
 
“Divulgatori (dieci anni di tributi a Neil Young), ma anche creatori di un rock senza tempo, i rugginosi propongono dieci canzoni nel solco della tradizione del rock rurale degli States” (Chitarre)
 
“Un bellissimo lavoro!” (RAI Radio 1 “Village”)
 
Move Along (…) è un bel disco rock genuino e sincero come in Italia se ne sentono pochi, con impasti vocali in West Coast style e jam psichedeliche” (L’Eco di Bergamo)
 
I love Rusties, they are the only real italian jam band, honest to the bone and committed to Rock & Roll” (Ernesto De Pascale, Rolling Stone contributor)
 
“Neil Young è stato la passione che per anni (dieci) ha spinto la cover band italiana Rusties a esibirsi ovunque, Europa inclusa. Ma ora i rugginosi scrivono un CD di inediti, Move Along: ovvero crescono. E c’è anche Cristina Donà a impreziosire. Consigliato se vi piacciono Neil Young, Jackson Browne (3 stelle)” (Il Venerdi di Repubblica)
 
“Senza spavalderie fuori luogo, ma senza eccessi di timori reverenziali, Move Along mette in fila dieci episodi imbevuti di fragranze West Coast, orientati per lo più verso evocative delicatezze country/folk (soprattutto anni ’70) ma a tratti accesi di vigore R’n’R: spiccano la morbida, avvolgente title track, con l’ospite Cristina Donà alla voce solista, e la ruvida, potente Soldier Of Fortune, ma l’intera scaletta si rivela ben congegnata oltre che appassionata” (Il Mucchio)
 
Move Along: Rusties al debutto. Il nuovo disco della tribute-band di Neil Young capace di non far rimpiangere l’originale” (Bresciaoggi)
 
Move Along non tradisce le attese. Un disco sano, di quelli come si facevano una volta (…) composto e suonato con la passione di chi s’impegna per far sì che la musica non sia solo una mera questione di sottofondo” (Debaser.it)
 
“Un quintetto che scrive genuini brani originali e li interpreta con passione, sul filo del ricordo di cos’è stato il robusto rock americano a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta (7/10)” (Blow Up)
 
“Ringraziando Neil Young, i Rusties fanno il salto di qualità con un disco eccellente (…) Move Along, vera e propria perla di scrittura musicale e lirica, dove i testi (in inglese) si accompagnano a sonorità che sicuramente pescano nel sottobosco del repertorio folk rock sia acustico che elettrico” (Amadeus)
 
“Il disco all’ascolto si svela in tutta la sua solidità, sia dal punto di vista della produzione sia dal punto di vista della scrittura, che pur mantenendo stretti i legami con le passioni musicali made in USA del quartetto, non cade mai nel tranello del già sentito (…) Move Along è il frutto di una grande passione per la musica, una passione che vive nei brani dei Rusties e che rafforza tutto il loro desiderio di comunicare attraverso il rock” (IlPopolodelBlues.com)
 
“Un lavoro quieto, fatto di percezioni e comunicazione, di serenità e fluttuazione tonificante. Una tranquillità fatta di ballads che sanno trasmettere riconciliazione interiore, ma che contengono anche forza ed energia (…) Le canzoni hanno consistenza, le chitarre fanno un buon lavoro e gli assoli sono ben congegnati (…) Move Along è un CD dai buoni intendimenti, un disco onesto con gli strumenti giusti per far decollare suggestioni… e scusate se è poco (3 stelle)” (Buscadero)
 
Move Along has a sound not far from Californian bands like Eagles – maybe it’s the sun from Italy… The harmony of the voices invites the listener to follow the lyrics easily and sing along with them (…) Believe me, on stage they’re awesome!” (LeakySparrow.com)
 

“I Rusties hanno fatto il grande salto (…) Move Along parte dal loro amore per la musica di Neil Young e per la West Coast spaziando e allargando il raggio d’azione verso sonorità europee” (Jam)

 
“Una credibilità, conquistata passo passo, che li proietta in una dimensione nuova” (Car Audio & FM)
 
“L’adesione che i Rusties esprimono nei confronti del loro modello diventa spesso atto sonoro puro e convincente, nel solco di quelle tradizioni folk e rock che eternano i classici, facendoli passare di bocca in bocca e di chitarra in chitarra. Bravi, davvero” (IlMucchio.it)
 
“Sono partiti come cover band di Neil Young, diventando la migliore band europea del genere. Ora si muovono con le loro gambe. Bel disco, bei suoni, non immaginavo tanto” (VideoHiFi.com)
 
“Una band che ha trasformato in arte il culto per Neil Young” (Il Giornale)
 
“Un live grezzo e diretto, nessun trucco, nessuna sovraincisione (...) roba da far tremare i polsi. Loro scelgono direttamente la via più difficile (...) E funziona” (Alias/Il Manifesto)
 
“Una semplicità e spontaneità d'approccio ed al contempo una personale passionalità nelle reinterpretazioni che aggirano il problema del confronto con gli originali” (Music Box)
 
“I Rusties hanno una marcia in più (...) entrano nel repertorio, lo sviscerano, ne colgono l’essenza sonora (…) Rock d’autore, compresa la languida Move Along, con Cristina Donà che offre la sua preziosa vocalità. La musica dei bergamaschi Rusties è fresca e tradizionale, appassionata, forte di ascolti metabolizzati a dovere” (L'Eco di Bergamo)
 
“I cinque musicisti ci trasmettono serenità, voglia di suonare e di comunicarci le loro tante passioni musicali. (…) Straordinaria la partecipazione di Cristina Donà, una delle voci più belle ed intense del cantautorato rock italiano, con un’interpretazione da pelle d’oca (…) Chitarre tese e taglienti” (VoceCamuna.it)
 
“Il sound è solido, accattivante, fiammeggiante nel rincorrersi delle chitarre, evocativo negli impasti vocali. Il brano trainante è la title track, una ballata dal magnifico incedere (…) Delizioso e meritevole d'ogni credito (Voto: 8/10)” (MusicLetter.it)
 
“I Rusties risultano incisivi nelle ballad dai contorni rock, come l’ottima Soldier Of Fortune e Low Spirits. Ma anche in quelle più intimiste, come la stessa Move Along che si avvale dell’apporto vocale di Cristina Donà, You’ll Never Know (chitarra e voce aggiunte quelle di Robi Zonca), la countreggiante Above Everyman e infine Sinking che vanta una bella sottolineatura pianistica (Massimo Piccinelli) e l’intervento della violinista Jada Salem (***1/2)” (Musica e Dischi)
 
“La sincerità artistica di Move Along è innanzi tutto quella di non avere assolutamente tagliato i ponti con la storia precedente: le nuove canzoni hanno il respiro del rock d'autore westcoastiano, l'impronta indelebile del canadese, ma vi aggiungono anche lampi di assoluto carattere, qualche digressione pop e venature di morbida psichedelia che rendono (…) Move Along una notevole dimostrazione di crescita artistica (7/10)” (RootsHighway.it)